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  • CircleMe: il social che “pianta” e coltiva gli interessi

    CircleMe: il social che “pianta” e coltiva gli interessi

    Perché non unire quanto di buono esprime Pinterest alle peculiarità di Foursquare? C’è chi ha pensato e ha concretizzato questa idea.

    Il 15 marzo, infatti, dopo sei mesi in versione beta, ha aperto i battenti al pubblico CircleMe, il nuovo social network realizzato dal matematico e imprenditore Erik Lumer, che ha implementato il progetto in Italia presso la startup Cascaad.

    CircleMe ha accorpato nel medesimo progetto differenti spunti interessanti di altri social network già sviluppati e conosciuti dagli utenti web, con l’obiettivo di diventare uno strumento utile per la condivisione di interessi, preferenze e opinioni all’interno di –appunto- “cerchie”. E proprio di un cerchio CircleMe si propone di esserne la quadratura: il concetto alla base è la fusione delle caratteristiche di Pinterest (social network basato sulla condivisione di immagini che sta prendendo piede diffusamente, del quale avevamo parlato qui) ed il concetto di geolocalizzazione che sta alla base di Foursquare.

     

    Secondo quanto afferma il creatore di CircleMe, Erik Lumer, Pinterest ha un’anima più commerciale e vuole essere un “magazine” di oggetti, mentre CircleMe si concentra sugli interessi nel senso lato, sulla cultura che determina le identità. Il concetto che li unisce, invece,  è quello di coniugare i soggetti alle cose che amano quale punto di partenza, e da qui  individuare nuovi utenti che hanno le stesse passioni.

    CircleMe facilita quindi la relazione tra persone che hanno le medesime preferenze ma non si limita a ciò: al contempo, consente ai soggetti l’individuazione di nuovi interessi, permettendo così l’ampliamento culturale e cognitivo. Il concetto di fondo del progetto, infatti, è quello di serendipity, ovvero il sentimento avvertito quando, “frugando” tra i propri interessi, se ne trovano di nuovi e coinvolgenti. Ovviamente tutto ciò avviene seguendo gli utenti nei quali si ha fiducia: avendo preferenze simili alle nostre, presupponiamo che essi possano veicolarci a cose nuove di nostro potenziale interesse.

    CircleMe ha appena rilasciato anche un’app per il sistema operativo mobile iOS, la quale fornisce anche alcune funzioni destinate alla geolocalizzazione, che possono essere sfruttati per lo sharing dei luoghi visitati e per la semplificazione dell’incontro tra persone.

    CircleMe utilizza il principio della pianta: gli utenti, dal proprio smartphone o tablet, possono “piantare”- grazie allo strumento di geolocalizzazione nei luoghi di interesse – degli articoli (item) digitali rappresentanti qualsiasi tipologia di preferenze (canzoni, oggetti, film, ristoranti ecc) e ad esse associare un messaggio o una riflessione personale; tale principio è legato al verbo “plant”, inteso come azione del piantare in giro per i luoghi tutto ciò che riguarda i nostri interessi e quindi ciò che noi siamo.

    L’app di CircleMe ha già in dote un importante database (al quale a breve sarà aggiunto un database di contenuti musicali): sono circa un milione di preferenze e circa 11 milioni potenziali mediante il coordinamento con i database di Wikipedia, Freebase (Google), Facebook, Netflix, Foursquare, e Goodreads.

    Tutto ciò serve agli utenti per “piantare” le proprie preferenze, poiché la configurazione permette di fornire informazioni su interessi simili che potrebbero piacerci, riproducendole in CircleMe.

    CircleMe permetterà inoltre di monitorare cosa è stato “piantato” nelle nostre vicinanze, mediante alcuni alert automatici.
    Tuttavia, se il plant (che possiamo comparare ad una sorta di like di Facebook) è privato, l’utente per il quale è stato rilasciato riceverà una notifica push (sfrutta location services di Apple). Al contrario, i plant pubblici devo essere visualizzati dall’utente tramite l’apertura dell’app.

    Il meccanismo di CircleMe definisce il profilo culturale e commerciale dell’individuo, aprendo svariate possibilità nel mondo del Social Media Marketing. L’idea di fondo, quindi, appare buona.

    Possiamo paragonare CircleMe come i “plant” che esso stesso ha creato: il primo seme è stato piantato, adesso bisogna aspettare di vedere come saranno i suoi frutti.

    E voi, cosa ne pensate?

     

  • Little Printer, la microstampante per i Social media

    Little Printer, la microstampante per i Social media

    Opera di uno studio londinese, Little Printer è una stampante termica, compatta e stampa senza inchiostro, produce  miniature  di quotidiani online, note, immagini direttamente dal proprio dispositivo mobile! Attraverso il software Berg Cloud program, la microstampante si connette via wireless a qualsiasi smartphone senza alcuna configurazione. Little printer è predisposta per stampare su glossy paper ad altà qualità.
    BergCloud ha stipulato accordi con ARUP, Foursquare, Google, The Guardian e Nike per facilitare la scelta dei contenuti che saranno così predisposti al formato di stampa di Little Printer.

    La stampante sarà così “alimentata” dai feed scelti dall’utente attraverso una App sullo SmartPhone. Si scelgono i siti o social network che si vogliono includere nel “quotidiano” e attraverso il proprio device mobile si stampano le news fino a due volte al giorno. Ne esce una sorta di lungo scontrino con tutte le nostre notizie.

    La scelta della carta abbinata ai contenuti dei social media è a nostro parere molto interessante; la carta non fa quindi più parte del passato ed è proprio il continuo aggiornamento dei propri feed stampabili a renderla attuale e condivisibile anche con i vecchi sistemi quali l’affissione in bacheca. Con l’avvento del web spesso dimentichiamo che la vera funzione del Social è quella della condivisione, dello scambio di idee (e pezzi di carta), il contatto fisico in questo caso torna prepotentemente protagonista. La curiosità regna sovrana, riuscirà questa microstampante a conquistarsi la sua fetta di mercato o sarà solo un oggetto fine a se stesso? Molto dipenderà anche dal prezzo.

    Little Printer sarà disponibile nel 2012.

     

  • Foursquare: Finalmente le brand pages!

    Foursquare: Finalmente le brand pages!

    Foursquare Brand Pages

    Foursquare annuncia: “Pages are now self-serve! A new home for brands and organizations on Foursquare – Le pagine sono ora self-service! Una nuova casa su Foursquare per i brand e le organizzazioni”.

    Abbiamo aspettato tanto, ma alla fine anche Foursquare ha offerto la possibilità ai brand e alle organizzazioni di crearsi la propria pagina.

    L’attivazione delle brand pages era già possibile da prima, ma la compilazione di un complesso Excel e i processi dalle tempistiche importanti rendevano l’operazione decisamente poco friendly e per questo non intensamente praticata. Con l’attivazione semplificata delle brand pages, ora le aziende potranno scatenarsi in iniziative creative legate al geo-marketing.

    La creazione delle pagine avviene da questa pagina, non ancora linkata direttamente dalla homepage di Foursquare, forse per scremare le prime iscrizioni. Condizione sine qua non è il possesso di un account Twitter che servirà per attivare e dare il nome alla propria brand-page. Un requisito che ci è piaciuto, che Foursquare desideri consentire l’accesso solo a chi è già predisposto all’approccio conversazionale?

     

    Foursquare - La brand page

    Per essere presenti nella galleria di Foursquare saranno necessari 3 step:

    • Compilare il form della pagina con la descrizione, i banner e i link al proprio sito, uploadando tutte le informazioni necessarie, sia dal punto di vista grafico che testuale (nel dettaglio: claim aziendale, logo, header);
    • Collegare la Brand Page alla propria pagina Facebook;
    • Lasciare almeno 5 tips in qualità di pagina Brand.

    Anche i brand potranno effettuare check-in, proprio come un utente tradizionale. Questa operazione, che con il tip rappresenta il cuore di 4sq, potrà essere effettuata ad esempio per segnalare la propria presenza in un evento o in altri determinati spazi.

    Questa situazione è molto utile a rendere più fisico il rapporto tra i brand e le proprie community, composta da clienti e fan. L’obiettivo è quello di nutrire i propri followers quotidianamente, non sarà facile e richiederà costanza da parte dell’amministratore della brand page.

     

    Cosa cambia adesso?

    Mentre in precedenza il processo mediamente lungo di creazione di brand page limitava la presenza delle stesse, oggi il rischio di sovraffollamento è reale.

    Dal 3 di Agosto ad oggi sono state create centinaia di pagine e già dai primi momenti abbiamo intravisto una certa approssimazione nella gestione. Se è vero che il tip rappresenta uno strumento importante per l’utente Foursquare è bene che le aziende non si limitino all’aggiunta del minimo sindacale di 5 tips – spesso riferiti allo stesso luogo – ma offrano reali informazioni agli utenti, sfruttandone le potenzialità per veicolare i propri messaggi commerciali senza far sì che questi siano il solo ed unico dato per l’utente. Foursquare non è uno spazio meramente commerciale, ma una piazza dove gli utenti dialogano e cercano supporto e suggerimenti per vivere i propri luoghi.

    L’azienda che decide di usare Foursquare dovrebbe dunque essere certa di avere strategie legate al geomarketing, attività fino ad ora poco praticata in Italia. Negli Stati Uniti molti brand hanno usato Foursquare per aumentare la loro visibilità con attività spesso mirate e di successo. Pur vero che la diffusione di 4sq in America è decisamente maggiore rispetto all’Italia, ma l’esempio dei brand di oltreoceano può consentire di impostare correttamente campagne e strategie anche in un contesto meno popolato come il nostro.

    Non ci resta che aspettare l’autunno per capire se le brand page su territorio italiano saranno destinate a crescere o se dovremmo solo dilettarci ad osservare il tasso di mortalità in crescita esponenziale a così poco tempo dalla creazione.

    Brand Page - La creazione

  • #4sqday a Bologna, noi c’eravamo!

    #4sqday a Bologna, noi c’eravamo!

    _Foursquare Day

    Come previsto, anche noi di Bancomail abbiamo partecipato con entusiasmo al 4squareDay di Bologna e, dopo qualche giorno di riflessione, siamo pronti a raccontarvi la nostra personale esperienza.

    La giornata si è svolta fluida, il gruppo di foursquariani si è ritrovato sotto le “Chiappe del Nettuno” (probabilmente le chiappe più checkate del mondo, è stato detto) e da lì, dopo avere sbrigato le pratiche burocratiche, raccolto qualche gadget (noi adoriamo i gadget!) e ascoltato le spiegazioni, è partita la caccia. Ad ogni sosta era richiesto di effettuare un check-in e di prestare attenzione ai tips – brevi informazioni rilasciate sotto forma di commento – per individuare la tappa successiva.

    Come vi avevamo anticipato, i percorsi a disposizione erano tre. Noi di Bancomail abbiamo optato per l’itinerario “Stranezze e misteri”. Muniti dei nostri smartphone e della cartina che ci è stata fornita, siamo partiti alla ricerca degli enigmi bolognesi nel primo pomeriggio di sabato 16 aprile.

    Ottenuto il primo indizio, abbiamo così utilizzato ogni mezzo digitale per scoprire dove dirigerci: Google, Wikipedia, Twitter, etc. Seguendo i tips lasciati da FoursquareItalia abbiamo arricchito il nostro bagaglio culturale e ci siamo avvicinati alla meta attraverso una decina di tappe (per noi: Le chiappe del Nettuno – Il portico delle tre frecce – Basilica Santo Stefano – Coin Bologna – Torre Prendiparte – Statua di Papa Gregorio XIII – Palazzo Comunale – Palazzo di Re Enzo – Chiesa Di San Petronio – Torre Galluzzi – Le chiappe del Nettuno).

    La “caccia al tesoro” è stata motivante, nonostante l’assenza di un reale e materiale tesoro. Considerato che piuttosto il vero tesoro è stato per tutti i partecipanti la buona riuscita dell’evento e l’incontro finalmente italiano tra digitale e reale, ci sarebbe forse piaciuto che i tre percorsi fossero da svolgere in massa  e non a piccoli gruppi “famigliari”. E’ stato bello sfruttare ogni tappa per visitare e conoscere meglio la città, è stato bello riconoscerci per la strada, è stato bello farci riconoscere, fare incontri speciali come questo:

    Clochard: Ei, scusate! Chi è che siete voi?
    Ho visto altri ragazzi con quel cartellino lì!
    (indica l’etichetta 4sqDay che abbiamo attaccata al petto, con il nostro soprannome)
    Silvio: Siamo una community!
    Clochard: …
    Francesca: Ci piace condividere con gli altri i posti dove ci troviamo!
    Clochard: Ah si? E’ un bel messaggio!

    Cosa ci è piaciuto del 4sqDay

    Se Foursquare nasce con lo spirito di portare le persone alla scoperta delle città, scambiarsi consigli sui luoghi da visitare e incontrarsi in questa scoperta, questa giornata dovrebbe aver educato i foursquariani al corretto utilizzo dei tip: uno strumento rapido e accessibile per conoscere il luogo dove ci si trova che si gestisce dal basso verso il basso, ovvero eludendo i circuiti ufficiali e costosi dell’informazione, senzaltro più completi, ma non sempre disponibili nel momento di reale necessità.

    Sebbene l’attenzione di questo evento si sia concentrata sulle persone (delle adesioni, pervenute tutte nei primi giorni, ha bucato solo il 20%!), le opportunità a livello di marketing, in particolare in termini di proximity marketing, appaiono chiare. Puntare sulle persone che si trovano in una determinata area e instaurare una conversazione con loro è una versione evoluta del volantinaggio, strumenti come Foursquare sono un terreno fertile che anche le aziende italiane dovrebbero esplorare sempre più (non è un caso che proprio Coin fosse partner di questo evento,  ne abbiamo parlato qui).

    Eventi di questo tipo speriamo possano confermare anche ai più scettici che il cosiddetto “popolo della rete” ha una presenza reale anche al di fuori degli schermi e del tutto coerente con il proprio IO digitale.

  • #4sqday a Bologna, noi ci saremo!

    #4sqday a Bologna, noi ci saremo!

    Un anno fa non ci checkavamo, un anno fa ignoravamo, adesso abbiamo Foursquare ed è tutto diverso.

    Sabato 16 si terrà il Foursquare Day e noi amanti del fenomeno “geolocalizzazione” siamo in fermento.
    Metà del team Bancomail sarà presente a Bologna, città scelta per l’evento, piena di fascino e meta culturale raggiungibile dai molti.

    Siamo stati fortunati, abbiamo preso gli ultimissimi biglietti tra quelli messi a disposizione inizialmente. L’adesione è stata però talmente massiccia che gli organizzatori hanno previsto in seguito altri trenta posti (in totale dunque saremo almeno centottanta, ma non abbiamo chiesto alla Questura ;)) andati naturalmente a ruba in poche ore!

    Si tratta di un evento ufficiale, un vero social-media-party celebrato ogni 16 di aprile (because it is the 4th month, and the 4-squared day: 4/16 ovvero perchè 4 è il quarto mese dell’anno e al quadrato fa, appunto, 16) festeggiato per la prima volta nel 2010 in tutto il mondo. Il primo anno furono 550mila i checkin (9 al secondo, per dire) con 20mila nuove iscrizioni. Quello di sabato sarà il primo evento italiano legato a Foursquare, un’occasione per affermare la rilevanza che ha assunto la geolocalizzazione come fenomeno sociale e di marketing.

    Sponsor dell’evento saranno sicuramente Kodak e Coin (di cui abbiamo parlato qui) che parteciperanno con contest improvvisati. Per l’occasione inoltre è stato creato un badge speciale e numerose altre sorprese preparate da Foursquare Italia.

     

    Quanto ai percorsi stabiliti, non abbiamo ancora scelto a quale dei tre partecipare, se dividerci o se condividere le nostre emozioni procedendo uniti. I percorsi da scegliere saranno:

    1. “Studi e studenti“: la vita studentesca, dal Medioevo ai giorni nostri, della città universitaria per eccellenza
    2. “Stranezze e misteri“: intrighi e vicende misteriose costellano la storia di Bologna!
    3. “Tradizionale e storica“: Bologna la dotta, Bologna la grassa, Bologna e i suoi luoghi più caratteristici.

    Nei nostri uffici la  curiosità regna sovrana, non vediamo l’ora di potervi raccontare tutto la prossima settimana!

    Seguite @4sqdayita su Twitter e controllate il sito ufficiale dell’evento per restare aggiornati. Se non siete ancora iscritti e volete partecipare, le liste d’attesa sono qui e qui. Se invece sarete presenti insieme a noi all’evento, lasciate un commento qui sotto, potrebbe essere l’occasione per conoscerci!

    P.S. Ricordatevi di caricare il vostro smartphone!

  • Social Mobile, il tuo mondo Social a portata di tasca

    Social Mobile, il tuo mondo Social a portata di tasca

    Un italiano su due consulta i propri Social Network su dispositivo Mobile; scopriamo quali sono gli indispensabili e le differenze con le versioni consultabili dai più comuni browser.

    Dal Forum della Comunicazione Digitale di Milano, il TNS Digital Life emerge un dato notevole: gli italiani sono i primi in Europa e tra i primissimi al mondo ad accedere ai Social Network (Facebook, Twitter, MySpace, ecc) tramite dispositivi mobili.

    Il networking è dunque il primo interesse degli italiani che navigano assiduamente con dispositivi mobili, ancor più della consultazione della posta elettronica.

    Dalla sua nascita, il telefono abbatte le barriere fisiche come la distanza, fungendo così da connettore sociale e strumento facilitatore delle relazioni. Ma mai come in quest’epoca, questa caratteristica si fa evidente: la comunicazione a distanza non si limite più solo alla voce e a brevi testi scritti, ma si amplia abbracciando tutte le forme possibili.

    Che cosa ci spinge a consultare prima di ogni altra applicazione il Social Network?

    E’ un dato di fatto, all’apertura del proprio smartphone (iPhone, Android, Blackberry) il primo gesto è quello di avvicinare un dito all’icona di un Social Network, per molti è pura curiosità gossippara, ma c’è chi usa i Social anche per lavoro; tutti all’insegna di un obiettivo comune: aggiornare il proprio status e consultare le ultime attività.

    Sistemi come Facebook, Twitter, YouTube, MySpace e LinkedIn sono capaci di amplificare in modo esponenziale un messaggio lanciato apparentemente a un piccolo gruppo di soggetti e permettono di raggiungere il target dell’attività da promuovere in modo certo e non invasivo.

    E’ giusto dirlo: i sistemi di social networking presenti in Rete rappresentano un ecosistema, un circuito che offre opportunità importanti in ambito di marketing con cui le aziende devono continuamente confrontarsi, per sostenere l’attenzione degli utenti sul proprio brand e sul proprio business.

    Diviene dunque facile capire che per coinvolgere in modo efficace il pubblico online e per una corretta campagna marketing è fondamentale essere presenti sui social network. Guai a non esserci!

    Le indispensabili

    Chi possiede uno Smartphone non può esser senza Facebook, la possibilità di comunicare con la propria rete di contatti in ogni momento grazie alla chat e contemporaneamente osservare gli aggiornamenti di status dei propri amici è situazione troppo ghiotta. Facebook è senza dubbio il Social più diffuso, per la sua completezza, la sua diffusione e la sua facilità d’uso anche per i tanti utenti poco esperti.

    Anche Twitter è altro Social altamente diffuso, a nostro parere uno dei più adatti ai dispositivi mobili per la sua caratteristica di blogging ultra veloce (massimo 130 caratteri) on-the-go. Qui si segue e si è seguiti e a differenza di FB non si richiede la classica amicizia, sono avanti quelli di Twitter!

    Qualcosa di diverso è invece Foursquare, qui entra in gioco la geolocalizzazione (ne abbiamo già parlato alcuni mesi fa), un’applicazione che alcuni colossi stanno utilizzando come strumento di marketing per fidelizzare la propria clientela. Il concetto è quello di creare il “Posto” e poi effettuare il check-in, più check-in si effettuano, più si cresce di livello e si conquistano badges. Foursquare a nostro parere è l’unica applicazione nata per mobile, da fisso si gestisce solo il profilo ma non avrebbe i check-in che perderebbero di valore se effettuati da postazione fisse.

    Linkedin invece ha da poco creato l’app per dispositivo mobile, il concetto è sempre lo stesso, gestire il proprio profilo professionale in ogni momento.

    GetGlue invece è un social che tira in ballo gli indici di gradimento, effettuando check-in in varii settori dell’intrattenimento si gudagnano punti e sticker virtuali da collezionare, è un app importante per capire i trend del momento, molto diffusa in USA, meno in Italia

    Quali sono i vostri social network preferiti? Ci piacerebbe includerli nella prossima raccolta.

  • Lo zeitgeist di Bancomail

    Lo zeitgeist di Bancomail

    (ingrandire)

    Zeitgeist, in tedesco “lo spirito del tempo”, è un concetto recuperato da Google dalla cultura ottocentesca. Basandosi sull’aggregazione di miliardi di ricerche eseguite dagli utenti, da anni Google raccoglie lo spirito del tempo, raggruppando in classifiche i più importanti eventi degli anni appena conclusi.

    Marketing e web: cosa ci lascia il 2010, cosa ci aspetta nel 2011?

    1. Da 300 milioni di applicazioni mobile scaricate nel 2009, a 5 miliardi. Da 5 milioni di utenti di Foursquare nel 2009, a 200 milioni. Una crescita sull’utilizzo di Twitter del 347% e 200 milioni di iscritti a Facebook.
      Dati alla mano, il 2010 è decisamente stato l’anno del Mobile Internet. Le aziende dell’editoria e in generale del mondo dell’informazione, hanno finalmente spostato grosse quote degli investimenti  verso i nuovi media. Grazie anche a prodotti come l’iPad, protagonista nel bene e nel male del 2010, l’industria delle notizie si confronterà necessariamente con il social web. Notizie più condivisibili, piuttosto che ricercabili e un consumo più personale.
    2. Il 40% dei rispondenti al sondaggio di Bancomail ad oggi sostiene di integrare strumenti del web 2.0 alle proprie operazioni di email marketing. La previsione è che nel 2011 altrettanti operatori del settore valuteranno le opportunità del social media marketing.
    3. YouTube è il secondo motore di ricerca più usato al mondo. Il primo lo conosciamo, non c’è bisogno di nominarlo. Siamo certi di aver valutato attentamente l’importanza di video nel social marketing? Non appena i dispositivi mobili passeranno alla banda 4G, la diffusione dei video sarà ancora più globale.
    4. L’utilizzo di Facebook è salito del 40% rispetto allo scorso anno. Ogni mese vengono caricate nel social network 2,5 bilioni di foto. Presto cambieranno anche le pagine dei brand e verranno probabilmente attivate le nuove funzionalità (come questions e la nuova messaggistica) già attive in America dove Facebook detiene il 25% delle pagine visualizzate. Nel 2011 ci si concentrerà dunque sulla social media optimization (SMO) che permetterà di sfruttare le più diffuse fonti di traffico.
    5. I Facebook Ads si renderanno sempre più simili a Google AdSense, ovvero copriranno anche siti esterni. Si collegheranno alle pagine di Facebook, riconoscendo l’utente e mostrandogli annunci selezionati in base ai suoi interessi. Una minaccia all’impero costruito da Google che stimolerà la competizione.
    6. Facebook Places: il lancio della geolocalizzazione da parte di Facebook non ha ancora dato grandi risultati. Ma con l’introduzione dei Deals – simili alle special promo presenti su Fourquare, che continua a dominare il settore – si prevede un ribaltamento degli equilibri. Mentre Facebook tenterà di spuntare il mercato della geolocalizzazione, anche Google farà il suo ingresso (dopo il flop di Latitude) con Hotspot, un  recommendation engine ancora in fase di test. Se al momento solo il 4% degli utenti utilizza questo genere di servizi, per il 2011 si prevede l’aumento dell’utilizzo grazie a nuove funzionalità location-based.
    7. Le ricerche sui brand più famosi al mondo producono risultati che per il 25% sono generati dagli utenti (UCG).  Il 78% degli utenti dichiara di fidarsi delle opinioni e recensioni di propri pari, ovvero di altri utenti della rete. D’altronde il 96% degli individui tra 18 e 35 anni è presente su almeno un social network e il 15% dei blogger, passa 10 ore o più sul proprio blog o su altri. I brand dovranno confrontarsi sempre più con gli UCG.
    8. In quanto a eventi, il caso WikiLeaks ha rappresentato un segnale inconfondibile dell’importanza della trasparenza e del potere comunicativo dell’informazione guidata dal basso. Sebbene nel 2011 Julian Assange e le varie leaks verranno perseguite e rese silenziose, assisteremo nel corso dell’anno alla nascita di una nuova forma di giornalismo e di nuove tipologie d’interazione tra gli informatori e i media.
    9. I mondiali in Sud Africa sono stati i più virali mai visti fino ad oggi: tra il polpo Paul, il waka waka e le vuvuzela, il write the future di Nike e la celebrazione della Coca Cola, è ormai chiaro che le dinamiche dei grandi eventi mediatici si svolgono anche sul web, da cui traggono velocità.
    10. Lady Gaga. Sì, perchè non si tratta solo di un fenomeno per quanto riguarda la musica, ma anche per quanto concerne il marketing. Come ci è riuscita? Naturalmente essendo diversa e innovativa. Ma ha soprattutto dimostrato e discusso le sue opinioni. Si è messa in gioco, dando alla stampa e al pubblico un fianco scoperto sul quale poter esser attaccata. Ha utilizzato i social network con costanza e capacità arrivando a oltre 5 milioni di fan su Twitter e 14 milioni su Facebook. Comunicando sempre in prima persona, ha instaurato con i propri fan, chiamati “piccoli mostri”, un rapporto personale e unico. Il caso Lady Gaga insegna che i brand saranno sempre più simili alle media agency.
  • Marketing georeferenziato: Foursquare e gli altri

    Marketing georeferenziato: Foursquare e gli altri

    C’è chi dice che il Web 2.0 sia in beta perenne. E’ nel movimento la ragione di questa idea: i servizi cambiano, si evolvono e stravolgono, l’interazione tra gli utenti guadagna sempre nuove strade e sentieri alternativi.

    Conoscete Foursquare, Gowalla, Loopt, Brightkite e il recente Facebook Places? Sono alcune delle applicazione geosociali che hanno spopolato prima in America e ora anche nel resto del mondo.

    Dal punto di vista della comunicazione pubblicitaria si tratta di un campo centrale di sviluppo di mobile advertising – fuori dalla banalità di sms intrusivi, che riesce a connettere luoghi e comunità sociali con il valore del passa parola, della messa in comune del gusto per i luoghi e delle possibili esperienze da vivere in quei luoghi. Nei termini dei brand si tratta di un territorio di sperimentazioni interessanti per il social media marketing  che sottolinea  una “(ri)scoperta del brand che passa attraverso la conquista dei badge”. Giovanni Boccia Artieri

    Il loro funzionamento è semplice: una volta creato un profilo personale, ci si potrà localizzare grazie al GPS integrato sul proprio smartphone. L’universo varia a seconda della piattaforma, ma ogni applicazione permetterà di visualizzare su una mappa la propria posizione e quella degli amici condividendo così una storia personale basata sui luoghi visitati (detti Venue) e corredata dai consigli che verranno inseriti.

    La vostra attività – sia essa un albergo, un negozio o una struttura di altro tipo – potrebbe esser già stata inserita nei database. E’ il potere del web 2.0: a dire che esistete ci pensano gli utenti, prima ancora di voi. Naturalmente questo rende chiaro perché la reputazione online del brand è particolarmente importante.

    Tra tutti, è sicuramente Foursquare ad aver raccolto e mantenuto il maggior numero di adesioni. Tra le ragioni:

    • Social networking: è estremamente facile geolocalizzarsi e conoscere la posizione dei propri amici.
    • Approccio ludico: in base alla qualità e alla quantità dei check-in effettuati si collezionano badge e qualifiche. In seguito a una presenza regolare in un determinato luogo si conquista lo status di mayor (sindaco).
    • Bonus reali: grazie ai check-in si può accedere a speciali promozioni offerte dalle attività.
    • Consigli e suggerimenti: l’inserimento di suggerimenti e recensioni rende Foursquare utile anche come strumento di referenza.

    Foursquare, dunque, integra l’aspetto ludico rivolto all’utente e le prospettive marketing di chi gestisce un business. Ad oggi infatti è possibile creare promozioni che si attivano in base a diversi avvenimenti: un numero stabilito di check-in, lo sblocco dello status di mayor o l’acquisizione di determinati badge.

    I vantaggi dell’attivare promozioni che si avvalgano di Foursquare sono diversi:

    • Fidelizzazione
    • Visibilità: gli utenti in zona, saranno avvertiti dall’applicazione della vostra presenza.
    • Immagine: utilizzare Foursquare, renderà sicuramente la vostra attività più simpatica e fresca.

    Forse il primo caso in Italia, sicuramente il primo di rilievo, è rappresentato dalla Coin che ha sfruttato Foursquare a livello commerciale. La nota catena di abbigliamento e altri accessori regala infatti la sua CoinCard Easy, normalmente fornita per 5 euro, a tutti i mayor dei punti vendita.

    Naturalmente, in quanto referente social media, non mi sono fatta scappare l’occasione di provare in prima persona! Pur avendo un ormai fisiologico sguardo critico su questo genere di cose, la mia esperienza è del tutto assimilabile a quella di un qualunque utente.

    Ho scoperto della promozione effettuando un check-in in zona Coin Genova. Foursquare mi ha avvisato che nei dintorni c’era una promozione attiva per i mayor. Le mie visite sporadiche si sono trasformate in un appuntamento più costante: con l’occasione del check-in, ci è anche scappato qualche acquisto in più! Condividendo i miei continui check-in ho reso evidente ai miei contatti che qualcosa di speciale stava avvenendo alla Coin di Genova. Così è iniziata una piccola battaglia con amici e altri utenti di Foursquare.

    Quando, non con poca fatica, sono diventata mayor, mi sono recata alla Coin della mia città. Devo ammettere di aver guardato con uno sguardo diverso le vetrine… avevo proprio voglia di acquistare! Nel frattempo che Max, il simpatico commesso che ho braccato e a cui ho raccontato le gioie e i dolori di Foursquare, verificava l’applicabilità della promozione, dall’account Twitter di Coin mi hanno ringraziata e salutata. Lo ammetto: pochi gesti, un piccolo un regalo e la mia simpatia per il brand Coin è decisamente salita. Sulla mia persona, la promozione Coin ha prodotto anche una fidelizzazione prima inesistente e nuove visite che hanno portato ad alcuni acquisti. Inoltre, avendo raccontato agli amici della promozione, potrei aver procurato in loro gli stessi effetti.

    I margini di successo dell’applicare uno strumento come questo al marketing appaiono evidenti.  Foursquare – e gli altri – sono ancora prodotti di nicchia, il consiglio è quello di  esserci comunque, pur in considerazione che, ad oggi, i ritorni potrebbero essere maggiori in termini di immagine che non di vendite.

    Qualche consiglio finale

    • Per creare la vostra promozione, dovete selezionare l’opzione “Do you manage this venue? Claim here” dalla pagina del vostro Venue.
    • Valorizzate la vostra presenza su Foursquare inserendo suggerimenti non solo su di voi, ma anche sulle altre attività in zona, questo vi renderà più amichevoli e disponibili agli occhi dei vostri possibili clienti.
    • Se possibile, create più di una promozione! Ad esempio offrite un piccolo sconto a chiunque effettui un check-in, uno più consistente a chi raggiunge una certa frequenza e un bonus più interessante ai mayor.
    La notifica che in zona c'è una promozione
    La promozione non ancora sbloccata
    Il check-in
    La promozione sbloccata

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